Un universo parallelo quello delle storie d’amore che originano e si consumano al di fuori della relazione ufficiale (matrimonio, convivenza, fidanzamento). Fino alla diffusione su larga scala dello smartphone e dei correlati social media le tinte colorate delle relazioni extra-cogniugali vedevano coinvolto in classico triangolo amoroso. Uno dei due componenti della coppia instaurava una relazione con una persona libera, single, oggi, invece, il quadro vede coinvolti partner con relazioni stabili che rivolgono le loro attenzioni ad altri partner con altrettante relazioni stabili.
Una folla di persone coinvolte, altro che triangolo!
TRADIMENTO O AMORE PARALLELO?
Nell’esperienza clinica mi sono imbattuta in un universo femminile di donne che conducevano da anni vite parallele.
In tutte le loro non c’era l’idea di tradimento nei confronti del partner, ma sentivano di vivere una storia d’amore intima e personale che aveva i suoi spazi e i suoi tempi al di fuori della coppia ufficiale. Queste storie d’amore ricalcano un copione simile.
IL COPIONE DELLE STORIE D’AMORE
Durante i primi 12-18 mesi del nuovo rapporto la donna è totalmente travolta dalla passione e dal benessere che ricava dal trascorrere del tempo con il nuovo uomo. Riesce a diventare un’acrobata esperta di equilibri continuamente mutevoli, ritagliando tempo, energie e presenza da dedicare all’altra persona. Tempo, energie e presenza che vengono sottratti ai figli (per coloro che li hanno), ma a cui la donna non può rinunciare perchè avverte un’attrazione talmente intensa che, dalle stesse, viene descritta come “effetto calamita”.
Quando approdano alla loro dimensione domestica potrebbe essere tutto risolto, ma in realtà la loro presenza fisica non corrisponde ad un’altrettanta presenza emotiva, si percepiscono, infatti, poco attente e concentrate ed emotivamente distanti. Dove sono?
Sono ancora sotto l’effetto del sistema dopaminergico che intorpidisce i sensi dopo aver scaricato benessere nel corpo e nella mente. Passato l’arco temporale dei 12-18mesi cominciano a farsi strada i sensi di colpa rispetto alle mancate attenzioni nei confronti dei figli e di se stesse.
QUALCOSA SI INCRINA
Se il tempo trascorso nella relazione diventa lungo (alcuni anni) la persona ad un certo punto può avere un crollo emotivo importante, questo generalmente avviene quando, la donna realizza che l’amante non ha scelto lei.
Il rapporto diventa litigioso, la donna a vanza richieste e soprattutto ci crede, concede tempo all’uomo, sopporta le promesse, ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine e la donna realizza, suo malgrado, che la persona su cui ha investito tempo, emozioni, sentimenti, aspettative non farà mai u n passo concreto nei suoi confronti.
Attenzione perchè da quando c’è il primo barlume di realizzazione di tutto questo il processo è lungo nel senso che la donna avrà momenti di negazione, andando in cerca di tutti quei comportamenti che le confermano i se ntimenti positivi dell’amante. Conferme che in fondo quell’uomo a lei ci tiene tanto, proprio tanto. Si metteranno in moto elementi di giustificazione rispetto alla manchevolozze dell’altro, ma come si diceva i nodi stanno venendo al pettine. E’ un processo lento fatto di alti e bassi, di crisi, di altalene emotive.
Tutto questo mina l’autostima e l’autodeterminazione della persona. Generalmente le persone richiedono aiuto quando si ritrovano in questa lunga fase.
QUALI SONO LE EMOZIONI IN GIOCO?
Nella fase inziale del rapporto con l’altro uomo l’emozione avvertita è la gioia che prorompente e vitale contagia pensieri, sensazioni ed azioni. Sembra di essere in un mondo fatato. Ci si sente al settimo cielo. In un secondo momento quando il rapporto supera i 12-18 mesi e le richieste di conferma d’amore battono cassa, la persona comincia a sentire montare la rabbia (un’emozione forte ed intensa). Rabbia verso l’uomo che non sa prendere una decisione, rabbia verso la donna dell’uomo (compagna, moglie ecc.) che n on si accorge che il marito è innamorato di un’altra donna ovvero di lei, rabbia verso i difetti del partner che appaiono amplificati, infine, rabbia verso se stessi.
Talvolta si può instaurare anche l’emozione della tristezza che se fa seguito ad una rottura del rapporto potrebbe anche lasciare lo spazio ad uno stato di calo dell’umore.
LA MODERNA PENELOPE
Come Penelope decantata da Omero nell’Odissea attendeva il ritorno del marito Ulisse filando e sfilando la tela così, nell’era moderna, le donne atte ndono la decisione dell’altro uomo. Attendono che l’amato lasci la famiglia, si decida perchè, e questo è un elemento di estrema importanza, loro, la maggior parte di loro, ha già deciso ovvero è pronta a lasciare la famiglia per costruirne una nuova con l ‘amato. Come Penelope l’attesa può durare anni e il disagio nonchè la sofferenza aumentano nel tempo fino, talvolta, a dover richiedere un aiuto esterno.
L’AIUTO ESTERNO
Nel complesso ed intimo mondo delle relazioni si entra sempre in punta di piedi.
Un profondo rispetto per la sofferenza che la persona sta vivendo è il punto di partenza per iniziare un percorso volto a sostenere coloro che si trovano a gestire sentimenti ed emozioni intensi e talvolta contrastanti.
Piccoli, ma costanti passi volti inizialmente a definire l’obiettivo. Questo è un aspetto importante sul quale lavorare insieme. Spesso le persone che richiedono una consulenza per problemi relazionali prendono tale incontro come uno “sfogo”, questo atteggiamento provoca l’effetto palude, si ristagna nel problema.
Definire l’obiettivo (es. Il coraggio di prendere una decisione; la possibilità di parlare al partner o all’amante in modo chiaro ed efficace senza tentennamenti/ripensamenti; focalizzarsi su come imparare ad accettare la situazione senza nutrire false aspettative ecc.) è fondamentale per uscire dalla trappola del fare e disfare la tela come faceva Penelope. Uscire dalla trappola dell’attesa. Tutti i passi in questa direzione li costruiamo insieme in base a quanto emerge e fino al raggiungimento dell’obiettivo sarò al tuo fianco. Al tuo fianco rifletti su questa cosa. Non davanti, non dietro, ma al tuo fianco.